[NON C'È PIÙ] SILVIO: non lasciamolo andare via senza aver fatto nulla per lui!

>> domenica 4 gennaio 2015

ROMA 
Silvio si è spento nel settembre 2017 per insufficienza epatica.
Vi prego, leggete nei commenti il racconto struggente delle volontarie, che lo hanno amato fino alla fine.  

“Se solo sapeste quanta paura avevo quando mi hanno portato in canile... Ma come darmi torto? Ditemi la verità: voi non ne avreste? Io non sapevo cosa mi aspettava quando mi hanno caricato su quel furgone bianco. So soltanto che dal 2008 vivo in una gabbia, ma nessuno mi ha mai spiegato il perché. Ora ho 12 anni e non mi illudo che la vita possa riservarmi qualcosa di diverso, una fine migliore.
Sono sempre stato diffidente nei confronti degli estranei, mi viene istintivo abbaiare mentre mi ritraggo, una sorta di ritirata difensiva. Bisogna sapermi conquistare. Comunque sono un tipo che si affeziona abbastanza facilmente; le persone che conosco mi piacciono tanto, mi piace baciarli sul loro muso senza peli e ricevere tante coccole in cambio... Vado d'accordo con le femmine e anche con i maschietti. Sono il falchetto del canile (anche se alla mia età ci vedo pure un po' male...) e me ne sto sempre appollaiato sul muretto del box a guardare quello che succede, è il mio modo per distrarmi, la mia televisione con le sbarre a quadretti... Quando mi fanno uscire nel recinto di sgambamento c'è sempre qualcuno che mi tiene d'occhio, perché a volte mi viene in mente che potrei scavalcare la rete della mia prigione e correre libero nel prato sconfinato, per ore e ore, fino a crollare esausto. Sono un gran nuotatore, un campione dello “stile cane”: mi tuffo nel catino grande dell'acqua e mi rinfresco le zampe e la testa... quando esco dall'acqua sembra che mi hanno messo la gelatina sui capelli, assomiglio all'attore bello di Baywatch! Anzi, io sono più bello perché ho i baffi bianchi che mi danno il fascino dell'esperienza... Bisogna riderci su, altrimenti l'alternativa è lasciarsi andare.
Sapete com'è per un vecchietto di canile come me, oggi ci sei, domani non ci sei più.  Io non so quanto resisterò ancora: sono positivo all'erlichia e l'anno scorso ho avuto una lieve insufficienza renale che per fortuna con le medicine e le pappe medicate è passata.
Io sono Silvio, assomiglio a un segugio, sono di taglia media, peso 22 kg, ho 12 anni. Sono chippato, vaccinato, sterilizzato, negativo alla leishmania. Mi hanno insegnato ad andare a spasso con pettorina e guinzaglio così sono un cane ancora più bravo. Se esiste da qualche parte una mamma o un papà per me, io li raggiungerei ovunque. Nessuno mi ridarà mai indietro gli anni di vita che ho perso qua dentro, spero soltanto di avere una fine migliore di quella che mi aspetta in questa fredda gabbia...”

Silvio si trova nel canile di Velletri (RM). Per informazioni: www.veliternatuteladelcane.it.

1 commenti:

Antebar 15 ottobre 2017 alle ore 17:41  

13 settembre 2017, dalla pagina facebook del canile:

Dopo 9 anni di canile, per un paio d'ore sei stato in una casa. Dovevi continuare a fare la flebo, non potevo lasciarti solo, sapevo che la situazione era grave, ma finché avresti respirato non potevo smettere di curarti. Appena ti ho poggiato sulle coperte hai fatto giusto in tempo a guardarti intorno, gli occhi grandi come quelli di un bambino la mattina di Natale, poi sei crollato in un sonno profondo e per la prima volta ti ho visto sognare. Forse sognavi quel preciso momento, che aspettavi una vita fa, ma che nessuno ti ha dato l'occasione di vivere. I cani di casa si sono stretti intorno a te, ti hanno annusato per capire chi fossi, poi, per rispetto hanno preso le distanze, perché in passato hanno perso altri compagni e sanno che negli ultimi istanti non bisogna disturbare chi sta per andarsene. Solo Camilla è rimasta accanto a noi, mi guardava preoccupata come se volesse che io facessi qualcosa, come se mi stesse chiedendo: "Mami perchè sta lì per terra? Perchè non si alza?"... alla fine si è sdraiata anche lei, il muso a pochi centimetri dal tuo. Non vi eravate mai conosciuti ma lei non voleva lasciarti solo e non voleva lasciare sola me, perché sapeva che entrambi stavamo male, anche se in modi differenti. E questo perché siete SOLO cani.
Due ore passate ad accarezzare il tuo morbido pelo, a parlarti vicino all'orecchio per farti riaprire gli occhi e cercare di tenerti qui, sapendo che era impossibile. Per un attimo ho sperato che ti addormentassi per sempre a casa, accanto a noi... ma all'improvviso hai iniziato a stare malissimo, ho chiamato la zia Cate, ti abbiamo preso in braccio e portato dalla veterinaria, di nuovo e per l'ultima volta.
Riguardando le foto mi sono accorta che pochi giorni prima, quando hai iniziato a star male, eri comunque felice perché eri uscito dal canile, nella macchina mostravi a zia Cate un enorme sorriso da vecchietto sdentato e appena giunto a destinazione camminavi tutto contento e curioso nel piazzale davanti all'ambulatorio veterinario.
Alle 23 sei entrato in coma, durante la notte il tuo cuore ha smesso di battere. Anche se non eri cosciente, la zia Valeria era con te.
Nel tuo appello ti avevo soprannominato il falchetto del canile, perché stavi sempre sul muretto del box, di vedetta ad osservare tutto e tutti. Fino a una settimana prima, nonostante la tua veneranda età, riuscivi ancora a salire su quel muretto con un solo balzo. Vola leggero falchetto, ora non ci sono più sbarre che possano impedirtelo.
Onorata di averti potuto accompagnare per un pezzetto del tuo viaggio su questa terra. Non eravamo la tua famiglia ma per tutti noi che ti abbiamo amato, che in questi quattro anni abbiamo provveduto a nutrirti, a curarti, a tenerti pulito, per tutti noi sei stato un po' il "nostro" cane.
Il 5 ottobre 2008 Silvio fu catturato su V.le Salvo D'Acquisto, fu portato nel canile di Pomezia dal quale fu trasferito al canile di Velletri nel 2013. È morto all'età di 14 anni per insufficienza epatica, senza che NESSUNO abbia mai VOLUTO ridargli la libertà. Quanto sopra per dovere di cronaca. Noi non possiamo adottare tutti i cani anziani del canile, le nostre case sono già colme; qualcuno di voi, lì fuori, sicuramente può. Non indugiate, FATELO, e vi assicuro che se alla fine ci sarà un po' di dolore, non potrà MAI sostituire le gioie immense che solo un nonnetto di canile può dare. Grazie di cuore alle volontarie che non hanno mai smesso di condividere il suo appello, in particolare la cara Antonella.


https://www.facebook.com/pg/canile.divelletri/photos/?tab=album&album_id=921004651245254

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